Vorrei

Le mani tremano per il freddo e anche per la notte insonne.
Il volante diventa quasi un appiglio, un’ancóra per una sicurezza che da qualche tempo vacilla.
Vado al lavoro e in testa fluttuano i pensieri come zanzare che mi corrodono il timpano con il loro ronzare.
Vorrei essere altrove, vorrei ridere, vorrei un abbraccio.
Vorrei non sentirmi inutile e trasparente.
La strada nel buio mi appare più silenziosa del solito e la radio gracchia qualcosa che non mi piace, deve essere qualche cantante che va per la maggiore ora.
Smetto di farci caso e proseguo.
Questi giorni sempre uguali che mi svegliano senza scosse, che mi sgretolano, si dissolvono in un ritrovarmi poi a casa, in quel luogo che non riconosco più come mio.
Io che sono sempre stato un uomo intimorito dai cambiamenti, quando mia moglie era in attesa di nostra figlia, fissavo il piatto e riuscivo solo a mangiare poco di quello che conteneva, perché vedere lei stare male mi rendeva più apprensivo ma in silenzio. Ecco il motivo per cui non ho voluto altri figli, contro lei che invece desiderava una famiglia più numerosa.
Sarà che una parte di me ora avrebbe voluto darle ascolto o è solo la voglia di nuovo che mi costringe a pensare.
Immaginavo un figlio, l’adrenalina del pensiero di una parte di me nel mondo, un esserino che mi portasse sorrisi e nuove cose, sogni e carezze e così dopo un breve periodo dal matrimonio, è arrivata lei!
Una bambolina piccola piccola che mi ha invaso il cuore di ogni sentimento d’amore, lei che mi donava gioia ogni volta che mi mostrava qualcosa, lei che ora è una donna.
Stringo il volante, già, il tempo volato in questi diciotto anni. Lei cresciuta e ora sempre più distante, perché ci dimostra di essere autonoma e con un carattere forte.
Vorrei essere solo in parte come lei, così esuberante contro le ansie della vita, io che combatto contro il tempo che passa e la stanchezza del quotidiano.
Io che la guardo dal divano ogni volta che sfuggente esce di casa e mi si stringe il petto, sarà quella gelosia che dicono sia tipica dei padri, sarà apprensione o sarà che mi manca il suo essere piccolina, nelle mattine d’inverno quando alla domenica ci stringevamo nel letto e sorridevamo al soffitto della camera immaginando il cielo d’estate.

(Dall’esperienza di R.)

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2018-12-07T13:23:14+01:00