È una bella giornata di sole.
Scarpe comode e mi godo una bella passeggiata tra i monti.
C’è un buon profumo nell’aria, ha qualcosa di leggero.
Sarà la serenità.
Guardo poco lontano, una coppia di ragazzi tengono le mani ad un bimbetto.
La semplicità di certi gesti che mi portano alla mente quelli vissuti da me, così, bussano piano, dentro gli abbracci con mio figlio, senza pressioni, senza controlli, io che gli dó i suoi spazi, lo guardo crescere immaginando i suoi sogni.
E come sono stati i miei mentre lo aspettavo?
Non era qualcosa a cui pensavo, è diventato un disegno del cuore quando ho trovato la persona giusta e credo che dopo i cinque minuti in cui mi sono sentita spaesata e le lacrime hanno fatto largo ai sorrisi, il resto sia venuto da sé.
Un incatenarsi di ansie normali legate alla gravidanza, le paure odierne, il cercarsi, le coccole solo nostre.
Il tempo che corre e io che non smetto di guardarlo, mi rivedo un pò nella madre qui davanti e mi domando se da dietro sembriamo un pò tutte uguali.
(Dall’esperienza di S.)