Una chat per un cuore

“Mamma come stai?”
Un trillo del cellulare e so che sono loro.
Una piccola foto di famiglia racchiusa in un pallino che mi fissa dallo schermo, un simbolo minuscolo che racchiude la mia vita.
Forse una banalità per molti ma io in quella chat mi sento in una sorta di casa, mentre le mie figlie sono lontane, lo sento come un ritrovo, come quel tavolo attorno al quale quando erano piccole, ci sedevamo e chiacchieravamo. Quando pettinavo loro i capelli piano e insegnavo alcune cose importanti della vita, soprattutto il confronto, il non pensare di essere migliore di altri e neppure che gli altri siano migliori di noi.
Là fuori c’è una parità, un livello che sbalza solo per ignoranza.
Ricordo quei pomeriggi d’inverno in cui raccontavo loro di me, delle mie attese, di come ho trascorso le gravidanze in modo sereno ed era bello sentirle muovere sotto la mia pelle.
Un miracolo, così ho sempre pensato fosse la maternità! Una sorta di paradiso in cui si possono sentire delle sensazioni uniche che poi svaniscono sul corpo ma mai nel cuore.
Sensazioni che poi diventano mani e sorrisi ed ora per me sono due giovani donne.
Apro la foto di questo nostro gruppo e la accarezzo, mi manca averle con me, ridere con loro ancora sedute al tavolo, mentre sgranocchiamo dei biscotti.
Però so che stanno bene e per me questo è importante, la loro salute per prima cosa, come la mia a quella di mio marito, perché per loro è fondamentale averci come guide e sostegno sebbene siamo lontani.
Quante paure porto dentro, anche che possano incontrare qualcuno che le inganni, che le maltratti, che faccia loro del male…come posso proteggerle da qui?
Sono mature e responsabili ma spesso mi chiedo se il mio averle educate alla pari, senza chiusure o segreti, sia abbastanza, non per loro che so quanto valgono, ma contro questo brutto inferno che ci gira attorno.
Chiudo gli occhi e scaccio indietro le ansie, nella chat i messaggi sono aumentati, mi hanno vista collegata ma ancora non ho risposto e già si sono allarmate.
Scrivo “sto ‘na favola!” e invio.
Seguono dei bacini e risatine e so così che anche oggi ho donato un po’ del mio buon umore alle mie scriccioline!

(Dall’esperienza di Sandra)

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2018-12-07T13:16:24+01:00