Entro in cartoleria ad acquistare delle buste.
Il profumo di questi posti mi ricorda la mia giovinezza, la scelta delle biro, dei pastelli, di quelle cose colorate da portare a scuola.
Gli appunti, le didascalie ai margini dei testi.
Le infinite tracce studiate, i tomi dell’Università.
Un tempo così distante, ma presente.
Profumi anche quotidiani per me.
Estasiata come una bimba cerco tra i ripiani cose nuove e poi lo sguardo mi cade su un diario segreto.
Una copertina rosa, qualche glitter e il piccolo lucchetto a lato.
Si usa ancora scrivere i propri segreti tra le pagine bianche di un quaderno?
L’idea mi stuzzica ed è così dolce da farmi pensare in poco tempo a quello che potrei buttare giù.
Compro ciò che mi serve e mentre mi godo la giornata passeggiando in questo momento di pausa, ricordo.
La scoperta dell’amore.
Quel sapore piacevole di essere stata solo di quel ragazzo, di aver scelto lui come uomo della mia vita, innamorati e felici, anche se vivevamo distanti.
Eravamo ai tempi degli studenti universitari entrambi, pieni di progetti e di prospettive e l’idea di un figlio non bussava affatto. Io avevo un sogno ed era quello di realizzarmi, di laurearmi, cominciare a lavorare e invece rimasi incinta!
Ero ancora troppo figlia, non pensavo affatto a diventare madre, mi sentivo inadeguata, impacciata, durante la gravidanza studiavo tanto, feci anche degli esami e l’imbarazzo di non riuscire a coprire la pancia è ancora vivido tutt’ora, mentre ripercorro mentalmente quei giorni.
Sono stata catapultata in un mondo parallelo, mia madre era molto presente e mi indirizzava sul da farsi, mi trovai davanti all’altare senza neppure pensarci, senza ricevere mai quella proposta da raccontare poi un giorno.
Mesi frettolosi, trepidanti e poi…lei tra le mie braccia!
Com’era successo?
Così piccola e indifesa era lì a chiedermi presenza, mi tirava fuori il coraggio, io che mi trovai lontana dai miei genitori ad imbastire una nuova vita.
Senza i miei sogni, lasciati in disparte per dedicarmi a lei, a mio marito e poi all’altro figlio voluto dopo qualche anno.
Che corsa questa vita!
Che sorpresa!!
Io che non ho mai abbandonato l’idea di rimettermi in gioco e mentre guardavo i miei ragazzi studiare ho sentito forte il desiderio di riprendere in mano io stessa i libri.
La vita è così, una continua sfida!
Una ricerca!
E loro mi hanno sostenuta!
Soprattutto lei, che a breve compirà la stessa età che io avevo quando mi fece diventare madre.
Ragazza forte e al tempo stesso protettiva nei miei confronti, da volermi più amica ma sono sua madre, sebbene sia molto giovane e mi piaccia quando ci scambiamo i vestiti!
Sono tornata a sognare, anche se da ragazza immaginavo altro.
Sono tornata a sentirmi protagonista, visto che loro ora sono grandi.
Sono serena, sto bene.
Alzo lo sguardo e sorrido.
Sono di nuovo davanti alla cartoleria, voglio un quaderno tutto mio, dove scrivere ciò che porto dentro, non proprio dei segreti, forse qualcosa che dal cuore bussa!
(Dall’esperienza di Rossy)