Sono avvolta dalla penombra di questa stanza.
Vedo le luci dei lampioni fuori, il rumore di macchine che passano rade, un cane che abbaia, voci impercettibili.
La voglia di un bicchiere di vino, le labbra sul vetro, il calore delle mani, un grissino che si sbriciola, il sorriso di un ricordo.
Un bacio.
Adesso.
Qui tra spalla e collo.
Amo la sua bocca che quando mi desidera diventa più carnosa, si aggrappa a quel mento piccolo da ragazzo e diventa protagonista di un assolo, si socchiude come a bisbigliare il mio nome e invece intona i brividi che ne fanno la voglia della mia pelle.
Amo il suo naso un pochino storto che si scontra con il mio quando ci cerchiamo e bramiamo, dentro gli odori di corpi che non si sanno attendere.
Amo i suoi occhi che sono pieni di luci, sgranati quando litighiamo che diventa un bambino impaurito.
La sua voce che mi sostiene, mi cerca, anche quando il silenzio sovrasta tutto e le mani mi prendono, mi posseggono, con i palmi e le dita che adoro, che succhio, mordo, stringo, chiedo, desidero.
Voglio.
Lui.
Piedi intrecciati sotto la coperta, il guardarsi e sorridere senza dire una parola, come un sogno che non ha mai fine e nel quale per restare bisogna essere parecchio forti.
Aggrotto la fronte e mi poggio alla sua spalla, cerco il suo battito e metto il mio palmo sul suo petto, il sapore di sera e la protezione, non sono brava a chiedere è come se mi vergognassi anche dopo tutto questo tempo insieme.
Una bimba che ha bisogno.
Gli pizzico la pancia, lui ride, mi stringe il polso e mi dice che mi ama.
Sento un brivido, forse il tempo si è fermato oppure sono io che mi sono svegliata, mi ero appisolata dentro il suo abbraccio.
Io che se potessi lo proteggerei sempre, io che ci sono, io che non mi stancherò.
Se si amano i particolari che l’altro di sé cataloga come difetti è come diventare il suo incastro.
Perché sarà sempre l’altro ad accarezzare quel punto di pelle che trema e sente freddo, l’amore sarà sempre capace a proteggere, anche se lontano, anche se silenzioso, anche se sono trascorsi tanti anni.
Non servono le promesse, serve solo ricordarsi quello che si è visto in quegli occhi e io lì ci ho visto quello che mi mancava.
Lì ci ho visto me.