Chissà se ti sono arrivate le voci, le preghiere, il pianto, la speranza.
Chissà se ti è arrivato il dolore di chi è rimasto qui a sentire.
Le mani sul grembo e la vita che non esiste più.
Trattenuta dentro il corpo ormai freddo di chi non ha più respiro.
Giulia.
Guardo quella tua foto al mare e sento un dolore insopportabile che preme al petto, l’indignazione e la rabbia sono di un colore pesante da far sbiadire.
Il tuo viso rivolto al pancino cresciuto che proteggeva una vita.
Proteggeva il futuro.
Siamo come briciole che volano via dal vento riflettendo su ciò che è successo, perché lo avevamo già capito tutti ed è questo che fa più male, l’essersi abituati al peggio, alla brutalità.
Lunghi capelli biondi pieni di carezze profumate, la pelle dipinta di storia e ricordi, gli occhi ridenti di chi ha tutto un viaggio davanti e la voglia di percorrerlo guardando all’insù e invece ora sei lì, oltre quel cielo.
Oltre le nuvole che i tuoi cari guarderanno spesso cercando un perché che non ha risposta, perché non si spiega lo schifo, la malvagità.
Guardo oltre la finestra il lembo azzurro che scorgo e penso a come sei rimasta madre per sempre.
Madre senza toccare il suo viso, senza vederlo camminare, senza sentire le sue parole.
Sei rimasta madre per sempre immaginando a come sarebbe stato tuo figlio, con gli occhi fissi sulle vetrine emozionandoti guardando i vestitini da neonato.
Sei rimasta madre per sempre dentro le voci delle altre madri che sentono tremare la vita davanti alla tua storia, dentro le voci delle altre donne che vorrebbero urlare, dentro gli occhi degli uomini che sono tali e non dei luridi bastardi.
Giulia.
Una fotografia ricca di colori che resterà indelebile dentro la nostra mente, sei diventata la sorella di tanti di noi, la figlia di chi è più grande, sei diventata una storia che continua e non ha mai fine, perché sei l’ultima di una lista infinita dai caratteri neri.
Giulia.
Sei un tempo rimasto fermo ad un istante, come la vita che custodivi dentro di te, già fatta, già perfetta, così tua, da restare così per l’eterno.
Non sei senza luce ora, non lo sei, hai tutta quella che ti meriti, che vi meritate, tu e il tuo piccolo.
(A Giulia Tramontano)