Sono certa non serva abbiano un senso le parole, per innamorarsi di una canzone, ma basta la melodia, il suo contorcersi al cuore, la musica rilassa, scalda, abbraccia.
Le note di “Nothingman” dei Pearl Jam vagano per la stanza come profumo che allieta i sensi.
La voce calda e leggermente graffiata di Eddie Vedder porta pace e capisco il mio piccolo bambino il quale smette di piangere appena la faccio partire.
È stata la sua ninna nanna fin dalle primissime settimane, un sottofondo non banale per calmare il suo corpo ed addormentarsi sereno.
Come in questo istante, così ne godo io dei benefici, la musica è vita, non c’è nulla da fare!
Quella che nel silenzio della stanza ho scelto tante volte di ascoltare mentre ero in dolce attesa, mentre quasi impaurita accarezzavo il ventre chiedendomi se fosse mio.
Non mi sembrava vero, era come se mi vedessi dal di fuori, come se nello specchio il riflesso fosse la scena di un film. La sorpresa di poter diventare madre, io che non so se l’ho mai desiderato, era solo un voler non lasciare scorrere il tempo che spesso fa così paura, volevo non fuggire alla vita e capire se potevo avere nuovamente la possibilità di portare a termine almeno un sogno, visto che una volta mi era stato infranto.
Ecco perché le paure erano violente, ma si fermavano nelle scosse del corpo che per nove mesi ha sentito vacillare spesso la sua integrità.
Un pancino che cresceva e dentro già portava un esserino vivace e deciso. I suoi calci un concerto costante e ridendo tra me pensare tenesse il tempo a quella musica di carattere che ho sempre ascoltato.
Lo guardo e sorrido, mi si apre il petto di gioia. La bellezza della vita e l’inconsapevolezza costante di non sapere cosa ne sarà, essere madre, non so se sono in grado, la perfezione non la detta nessuno e men che meno esiste, mi esce tutto naturale, cosa che prima con altri bimbi era timore e distacco.
Lui è la mia continuità, il mio infinito.
Il mio guardare lontano anche se non vedrò i suoi orizzonti.
Sarà quello scansare le paure per continuare a vivere, perché ho sempre avuto remore, ma con lui no, mi sono sentita invincibile.
La forza che mi dona questo esserino è indescrivibile e dentro il nostro abbraccio quotidiano con il suo papà, io ho anche imparato a ricaricarmi i polmoni di bellezza.
(Dalla mia esperienza)