Io, libellula

Mattina e il sole che batte sul vetro della macchina.
L’inverno che stravolge i suoi piani con i raggi che scaldano e portano il buon umore.
Ho appena lasciato le mie bimbe davanti a scuola e di nuovo in strada, accendo la radio.
Le note inconfondibili mi stringono il petto di gioia, ogni volta una sorpresa.

Tra le mie braccia dormirai
Serenamente
Ed è importante questo sai
Per sentirci pienamente noi
Un’altra vita mi darai
Che io non conosco
La mia compagna tu sarai
Fino a quando so che lo vorrai

Era mattina anche tanti anni fa, stessa canzone, testo di Adriano Celentano come dedica d’amore, colonna sonora del rapporto con mio marito, note che mi abbracciano e sento ancora come brivido l’emozione di liberazione nel dire “facciamo un bimbo?”
Lui all’altro capo del telefono che dopo un istante di silenzio mi dice “certo amore mio” e il tempo che si ferma e diventa subito un ballo lento che sappiamo gestire solo noi.
Il mio miracolo personale, una salita che ho percorso entrambe le volte con una gioia dentro che era per me uno sdoppiamento, come una vita che sapevo non avrei vissuto in altro modo.
Come stare a cinquanta metri da terra, volare di gioia e subito fantasticare con il mio compagno di vita, su come sarebbero stati quei due esserini che intanto crescevano dentro di me, a chi sarebbero somigliate, il carattere, coraggiose come chi dei due, sognatrici come me, attente come lui…perfette però, uniche per noi.
Ancora oggi mi sento una privilegiata, perché essere madre è un dono, una liberazione, ecco perché io mi sento una libellula ed è anche il nomignolo che mi hanno dato le mie due bambine, sembro fragile ma nella mia delicatezza ho una gran tenacia, una forza che perpetua anche nell’educazione che dò loro, attraverso regole, coccole e giochi perché sono convinta che il giocare insieme sia il primo passo verso una crescita armoniosa.
Un infinito o come dice la mia bimba grande “un otto rovesciato”, che ci caratterizza, noi siamo infinito…siamo “emozione che non ha voce” e la canticchio mentre scorre sotto i miei pensieri e i miei sorrisi per la bellezza del cielo di oggi e per la gioia del dono che ho.
Essere mamma tra i loro disegnini, quei cuoricini che io tengo stretti a me come pensieri gioiosi che mi danno la carica giusta per la giornata, come quell’abbraccio appena sveglie che è una sorta di patto, un “ci siamo l’una per le altre”.
La musica finisce ed io rallento.
Anche il respiro, perché correre fa perdere tanti dettagli ed io non voglio più lasciare nulla indietro, neppure i profumi di casa, di noi.

(Dall’esperienza di M.)

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2018-12-07T13:14:55+01:00