L’inadeguatezza.
Come gocce di acqua ghiacciata sulla schiena.
Un filo di rame che attraversa un giardino, sospeso, a mezz’aria, agganciato tra due pali.
Come la realtà e l’illusione.
Ecco dove si pone l’essere inadeguati, sentirsi sbagliati, fragili, di carta bagnata.
Impregnati di ricordi e nuovi racconti da attraversare, vivere, scrivere.
Tempesta che non rinfresca.
Grandine lungo le fiancate, sui cigli della strada. Picchietta violenta contro i cornicioni, fa tremare gli scuri.
Riporta tagli che sembravano sanati.
Inadeguati e capricci.
Sensazione che non si manifestano ma risalgono.
Riaffiorano mentre si è con altri, in mezzo ad altri, diversi e ci si sente scostati, lontani.
Non incastrati.
Giù da una scacchiera.
Una pedina senza posizione.
Inadeguatezza freddo torpore.
Lindore attraverso ossa sgretolate sotto pelle.