Mi lascio guidare.
Trasportare. Le sensazioni che si impegnano a non tracimare.
Un ballo lento mentre fuori è buio e io non ho i piedi abbastanza caldi per poter continuare a volteggiare.
Le luci si diradano e le vie si rimpiccioliscono mentre oltre la vetrata piange qualche goccia di pioggia.
L’inverno chiama e si può chiudere fuori, sta lì ad aspettare, è un pò come l’amore, quello vero.
Ci sono occhi che non si dimenticano, intrecci che non si possono sciogliere, silenzi che non si possono interrompere.
Chiedo solo un istante.
Perché a me piace disegnare con le parole, poter bussare piano lungo la pelle, non essere banale per il cuore e raccontare tutte quelle cose che non tutti possono percepire.
Potrei essere sotto una coperta immersa nei miei sogni e tenerli stretti, perché a scappare via è un attimo, anche dimenticarsi veramente di essere stati bene totalmente almeno una volta nella vita.
Le gocce fuori si fermano, le tegole sono umide, la notte si rilassa, respira piano e le mie mani vengono strette.
Sento freddo e si ferma tutto.
Le labbra che diventano umide sotto il tocco di altre labbra, il calore di un corpo che diventa il mio.
La passione è un fremere che inonda ogni pausa di contrazione alla base del collo.
Mi lascio guidare e poi non importa se perdo la connessione.
Ci sono sentimenti che non si possono spiegare.
Si chiamano segreti.
E io ne scrivo mentre la musica va e mi lascio trasportare.
Sono io a volare.
(Ascoltano “O Fly On” dei Coldplay)