Le dita che scivolano piano su quel viso così conosciuto, ma ancora sconosciuto nel suo futuro imminente. Le prime rughe attorno agli occhi e le mani a coppa sul mento, come a raccogliere di nuovo le carezze che un tempo sono passate di lì, imperturbabili dell’attesa che c’era stata.
Occhi negli occhi allo specchio.
Donna.
Dentro le certezze.
Dentro i sentimenti nuovi.
Dentro le risate.
Dentro le piante che appassiscono su un davanzale.
Donna.
Stretta in un paio di jeans strappati.
Stretta in una sciarpa grigia che nasconde il viso.
Stretta alle proprie braccia che portano le ginocchia al petto nelle fredde notti, dentro e fuori.
Gli occhi che bagnano di rugiada il cuscino.
Pensieri e preoccupazioni che stridono dentro la mente. Dolori che non si sopportano e portano via il sonno e la sostanza durante le giornate oberate di fatti e situazioni, di lavori e progetti.
Donna che profuma di sabbia.
Donna che ha vergogna del proprio corpo.
Donna vanitosa.
Donna allegra.
Donna senza coraggio.
Dentro un viaggio che non finisce, quel treno va troppo in fretta. Le ciglia che fanno da cornice ad un panorama che scivola lontano. Come alcuni ricordi.
Donna che scopre, che si scopre, che vogliosa si sveste, donna che si sente viva.
Donna che si sbriciola dentro le parole voraci di chi le prometteva amore.
Donna che si sgretola sotto le mani di un carnefice. E sparisce, dimenticata.
Donna che si trasforma, donna che porta dentro un nemico che la consuma e vorrebbe urlare.
La voce si spezza.
Mille donne e solo una.
I capelli che cadono, la pelle che ingrigisce, le mani fredde, umide, piene di dubbi e tempo gelido.
Vede l’arcobaleno e una speranza.
La paura diventa un macigno.
Donna.
Si solleva il bavero della giacca.
Tiene i sogni dentro un cassetto del proprio cuore, li protegge, come quella attesa infinita che resta dentro l’estate.
Sente il bisogno di sole sulla nuca, lì dove i brividi della tristezza pungono violenti.
Donna, arbusto fragile ma dalle grandi radici.
Fiori colorati ai quali tutti danno un’occhiata, qualcuno li coglie, ma solo pochi, rari, li sanno accarezzare e custodire, senza sgualcirli.
Donna.
Io.
Oggi, ogni giorno.
Ho bisogno di me.
Adesso.