Foglie gialle a terra, sotto un’ombra che calpesta la terra senza scomporla.
La delicatezza di chi sa avere la parola giusta al momento giusto.
I rami che forti sostengono il tempo che inizia a raffreddare.
L’esperienza è una sorta di tattica per continuare.
Proteggere la vista, proteggere la vita di chi sotto di lui trova riparo.
Pone coraggio, si sistema ai suoi piedi a canticchiare, a raccontare, cercare, crescere.
Un albero è il simbolo della vita.
Le radici sono le origini, la partenza difficile o facile, un seme, un germoglio.
Un prima e un dopo.
Le lacrime, un pianto che ha innaffiato una terra, un terreno che ha spianato gli anni trascorsi senza un rifugio, con il vento che sferzava violento da una parte ma che non ha scomposto i frutti aggrappati alle estremità.
Un albero può essere come un uomo.
Un uomo che sa amare e non nascondersi.
Dirompe su di una collina.
Protagonista di una vita, resta a testa alta e spalle larghe a difendere i suoi cari.
I suoi nuovi rami.
I suoi nuovi progetti.
(Dedicato ad un amico. Perché alla vera amicizia non serve neppure la voce ma tanto cuore.)