Coccole e calore

Allungo la punta dei piedi in fondo al letto e mi sento bene. L’emozione di appagamento, di protezione, mi culla il petto con gioia.
Accarezzo la fronte alla mia piccola e poi al suo fratellino, in questo letto che ora sembra così minuscolo da non esserci più spazio per tutti. Trattengo a stento una risatina per non svegliarli sapendo che mio marito dorme in cameretta, ha gettato di nuovo la spugna, per lui lo spazio si era ridotto e per il sonno sarebbe stato impossibile restare.
Un giorno noi torneremo di nuovo a dormire da soli ma ora è così bello godersi queste coccole, mi perdo nel loro respiro regolare, abbandono per poco la voglia di dormire per assorbire ciò che sono.
È bello a volte sentire la pace che mi donano, dopo giornate interminabili tra lavoro, casa, asilo…e anche i loro malanni!
Quei microbi che circolano senza sosta tra un bimbo e un altro, mietono in continuazione vittime e ho quasi il terrore a dire “oggi stanno bene possiamo andare a scuola senza starnutire!”
Loro così piccoli, resteranno sempre la mia continua sorpresa, da quando ho scoperto di essere in attesa, sia con la prima con la conferma dopo un test e sia con il secondo, anche se ne feci tre perché era così grande la felicità e la sorpresa che forse ha superato la prima volta.
Io che dopo due anni di convivenza ho sentito forte il desiderio di maternità, la completezza del rapporto con il mio compagno mi ha regalato la voglia di poter essere genitore con lui al mio fianco e così, eccoli qui!
Uno alla mia destra e l’altra alla sinistra, avvolti nel piumone, con i piedini caldi quasi a sfiorarmi le costole, i miei due regali più grandi, due esserini indifesi di cui mi sono presa cura e di cui continuo ad imparare mille dettagli e scoperte.
Cresco con loro o mi reinvento.
Tiro i piedi al petto questa volta e trattengo leggermente il fiato prima di rilasciarlo e rilassarmi.
Mamma è essere presente e capire.
È calore. Ecco perché i miei piccoli mi dormono sereni al fianco.
Chiudo gli occhi e mi lascio rapire dalla fine di questa giornata infinita ma sempre troppo corta per tutto.

(Dall’esperienza di Michela)

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2018-12-07T13:25:20+01:00