Cosa ne sa la gente che sto ballando per casa a quest’ora?
I fianchi che morbidi si incantano allo scoppiare di queste note.
Il violoncello che inerpica sulla mia pelle e io mi sento allegra.
Sveglia da ore ormai, la giornata sarà lunga ma questa musica la metterò mille altre volte per sentirmi leggera.
I piedi che picchiano lievemente al pavimento, la camicia da notte che sale sulle cosce e i capelli che ondeggiano, mi pare di sentire il mare.
Le parole che mi escono seguendo la voce di questa cantante, le dita sulla tastiera come se fosse pianoforte.
I polsi che lasciano e vogliono ondeggiare come tutto il resto.
Che miracolo che fa la musica.
Non immaginavo che avrei svoltato così dopo una notte difficile.
Mi sento addirittura bella e lo so che sto sorridendo ebete ma che mi importa?
Nulla. Non mi serve di essere capita, io sono libera da me stessa.
I pregiudizi mi sono scivolati addosso da tempo, tanto la gente guarda ma non vede, giudica ma poi scorda, non serve spiegare a nessuno.
Leggerezza come quella gonna che vorrei indossare ora solo per il gusto di fare la giravolta e vedere la ruota di colori sopra i miei piedi.
Estate ma potrebbe essere pure inverno ora, che importa?
Mentre il mio sorriso è cambiato, io voglio invecchiare senza avere più vergogna di quello che ho perso, se non fosse successo in questo preciso istante non mi sentirei grata.
Voglia di legarmi i capelli e sentire i ciuffi scendere morbidi sulla fronte, ai lati delle orecchie.
Voglia di un bacio che scende sul mento e con la punta della lingua cerca anche altro.
Voglia delle sue mani sul mio ventre che ora si muove, un bacio dentro all’ombelico e il respiro che si ferma mentre le ginocchia ancora fremono a suon di percussioni.
Un battito che diventa anima.
Ci vorrebbe sì il mare, ma il mio e l’alba là sopra, come mi manca, come quei viaggi infiniti che mi vedevano arrivare proprio a quest’ora là giù, nella terra del sud, nella terra del mio cuore.
Non fermarti viaggio, io ho ancora tanto da imparare e insegnerò a me stessa, mentre lo farò a mio figlio quanto possa essere sensazionale la vita, nonostante tutto.
Sì, nonostante tutto.
(“Mama Deva Deva” by Jahanavi Harrison)