Il calore di un maglione dal colore indefinito.
Un regalo della mia amica di sempre, lei che durante quel pomeriggio dell’11 settembre 2001, mentre il mondo stava incollato davanti al televisore e le orecchie attaccate alle radio, era con me.
Noi non capivamo la gravità di ciò che stava accadendo in America, fino a poche ore dopo quando le immagini erano diventate un collasso continuo di energie, ma durante i primi giri di filmati, ricordo che mi stava raccontando che quell’estate aveva conosciuto un ragazzino in piscina che avrebbe cominciato la mia stessa scuola.
Ero ancora troppo frastornata per ricordare i volti dei miei nuovi compagni, quelli che per cinque anni avrei visto per sei ore al giorno, ma quando mi disse che aveva il ciuffo dipinto di “giallo polenta”, misi subito a fuoco.
Sono trascorsi quasi diciotto anni da allora.
Martedì e sto facendo la spesa.
Giro nella corsia ed un carrello per poco non urta il mio.
Lui si scusa, io sorrido.
Un attimo veloce che precede quello dopo in cui tutto si riavvolge.
Quel ragazzino non tanto alto, scapestrato ma con una forte intelligenza, lui che è stato seduto dietro di me per quattro anni, portava nel cuore un dolore che non si augura mai a nessuno, figuriamoci ad un bambino di dieci anni che di colpo perde la madre per una malattia che non perdona.
Gli anni 2000 e la moda dei jeans a zampa, delle scarpe flou, dei ciuffi gialli.
Ricordo il suo sorriso vivace, stretto in un apparecchio.
E l’ho rivisto in quei secondi… alto, snello, con la barba brizzolata come i capelli, gli occhiali da vista.
E chissà com’è, essersi dimenticato di me.
Io che dovetti andarmene e non rivederlo più, come con tutti gli altri. Loro che non mi chiamarono mai ed io non saprò se un giorno quella ferita sarà abbastanza cicatrizzata per essere guarita davvero.
Certe cose sono come binari.
Il loro era ben saldo, il mio no.
E si sa cosa succede a quei treni su binari rotti. Deragliano e vanno gettati.
Ritrovare un pezzo di quel viaggio stupendo ma interrotto, mi ha aperto il cuore.
Mi ha emozionato. Riportata. Sollevata da me.