La panca vicino alla finestra.
Il maglione grande che scivola dalla spalla sinistra.
I biscotti appena sfornati poggiati al piano della cucina.
E l’aroma di caffè che sale da questa tazza che tengo tra le mani.
Novembre.
Dove mille storie sono scivolate via.
Guardo fuori e sento poche voci.
Vedo i profili delle case e sembra di non aver mai vissuto qui.
Scosto il ciuffo dalla fronte e divento sterile dinanzi a queste foglie che cadono.
Brucia il ricordo e non poter dirlo.
Se sapessi dipingere forse sarebbe più semplice.
Chiudo gli occhi e lo disegno sotto le palpebre.
Divino con le sue ciglia dorate.
Mani come balsamo sulla mia pelle, l’unico posto dove non tremo, lì dove mi sento perfetta e mi so dimenticare della rigidità del mio corpo instabile.
Mi siedo e sogno.
Incrocio le gambe sui cuscini di stoffa vellutata di bianco e volo via.
Sciolgo i capelli che fluttuano e si adagiano lisci oltre i confini delle mie spalle, mi sento comoda nel dolore sordo di una malattia che non oso pronunciare.
Fuori qualcuno suona un clacson e poi urla.
Cafoni viaggiatori che non sanno nulla né di me né di come si vive davvero.
Guardo una farfalla che si è posata sul davanzale e squilla il telefono.
Sorrido sperando sia lui, mi immagino già in sella alla sua moto per andare lontano, tra le colline a vedere il tramonto che non si fa prendere ma si fa ammirare.
Rispondo e sono già con gli occhi pieni di sole.
Il mistero del sentimento.
Baciami il cuore amore, baciami lì dove credevo di non avere più niente, nascosta dietro le paure di questi nemici che mi hanno minato le gambe e la mente.
Raccoglimi da questo mondo che non ho voluto ma che mi vede protagonista.
Saziami di risate mentre mi prendi in giro e io divento seria e tu sei bello.
Ti ascolto mentre ti racconti e in realtà sono già su di un altro pianeta.
Danzo senza rendermene conto, ragazzina docile e poi donna che brucia sotto le tue dita e i tuoi umori. Le gambe nude quasi violacee per il freddo e le calze grigie su questo pavimento nero.
Quando arrivi amore?
Ti lascio un bacio mentre apro il rubinetto dell’acqua calda.
Un bagno caldo e il sogno mi si incastra nel cuore.
Mentre resto nuda avvolta dai vapori rosei che salgono dalla vasca penso che tutti abbiamo diritto di volare.
Di sognare la felicità.