La pelle chiara e il cappotto rosso.
Un pò ragazzina e immensamente donna.
Scapestrata dentro questi desideri che mi corrono sulla pelle e dentro il centro.
Bella così non lo ero stata mai.
Gli occhi grandi e le mani piccole, troppo per un brivido che ha un nome.
Il suo profilo che mi scivola dalle dita e lo fotografo mentre mi sale sopra e io divento un dolce incantesimo.
Ne faccio vanto dentro le parole e lo bacio appena posso.
Ansimo e mi sgretolo.
Divento il centro e poi mi sposto, mi pare di vedermi dal di fuori e fragile come una farfalla volo e lo avvolgo con i miei colori.
Un uomo, il mio uomo, dentro questo paradiso dove però non ci perdoniamo nulla.
Il cappotto là fermo in un angolo a scaldare le idee che avevo fino a questa mattina.
Abbiamo fatto l’amore.
Ed io ora sto qui a disegnarlo con le dita mentre riposa al mio fianco, dentro al mio cuore.
Si può proteggere un sentimento grande?
Quando l’amore è vero può superare tutto.
Si muove, gli copro le spalle con la coperta, lo abbraccio, gli bacio il collo, sa di me, di noi, di pelle sciolta e di umori che si perdono.
Un sogno.
Piccola bambina che corre su e giù da una scala e ride al cielo dove le nuvole promettono, mi rivedo lì e non potevo sapere a che razza di destino sarei andata incontro e che ora mi ha regalato questa favola.
Mi alzo piano, indosso il cappotto sopra il corpo nudo e inizio a piroettare come se stessi ballando, ondeggio guardandomi allo specchio, sposto i capelli su di un lato e abbasso le palpebre, tengo stretta la sensazione di perdizione e mi scaldo.
Appena riapro gli occhi lo vedo riflesso dietro di me, con la schiena poggiata alla testiera del letto e un sorriso radioso.
L’uomo più bello, l’incastro perfetto che mi sente in ogni mio respiro.
Divento rossa, divento piccola, divento donna.
Mi avvicino, la sua mano scivola sotto il cappotto e il desiderio si riaccende.
Spengo la luce e non c’è più tempo per le parole.
(Con sottofondo i Foreigner con “I want to know what love is”)