I giorni di novembre nascondono una lentezza strana, un calore a metà, una mancanza che sa di aspettative, di contorni non ben delineati.
Di nebbia.
Quella che al mattino inumidisce i vetri dell’auto, che imperla la fronte, fa innervosire, impaurire.
Ricordare.
Scrivo frettolosamente di ricordi, di amicizie, di quei compagni che purtroppo ho perso troppo presto e mentre i polsi scorrono velocemente sulla tastiera mi viene in mente quel pranzo di parecchi anni fa, in casa dei miei genitori, senza mia moglie.
L’atmosfera non era gioiosa, eravamo chiusi in una sorta di stanza iperbarica per via del dolore che aveva colpito la nostra famiglia, le cose improvvise cancellano i volti, già, li annebbia come dicevo prima.
Dentro però io avevo una frase da dire, contro una vita spezzata, poco più in là, una vita cresceva.
Sarei diventato padre. Lo dissi ai miei genitori piano, lento, sento ancora le parole sciogliersi sulla lingua ma è il silenzio che ne seguì dopo, che ancora mi assorda i timpani.
Oggi ne rido ma amaramente.
Io che non ero così giovane e non pensavo a diventare padre, mi ero probabilmente abituato troppo bene al ruolo di fresco sposo che non pensavo ad un programma diverso, la gioia mi ha nutrito pian piano, mi ha riempito ogni poro lentamente sia con la prima figlia che con la seconda, sempre arrivata a sorpresa, non cercata.
Loro che sono la mia scoperta, che amo infinitamente, anche se spesso ho paura di non godere dei loro attimi, sono stato un padre non molto presente per via del mio lavoro, uscivo presto al mattino e tornavo tardi alla sera e questo resta un po’ il mio tarlo: non riuscire ad educarle ad un mondo che si fa via via più difficile, a quelle domande sul non sapere dove sono, con chi e…come stanno realmente.
Sarò stato scottato troppe volte in vita mia, sarà che spesso la nebbia, quella degli affetti, mi ha accecato portandomi via amici e pezzi di cuore, che finisco per pormi domande per le mie figlie nei silenzi.
Vorrei per loro tutto ciò che ho avuto io da ragazzo. Non so se chiedo troppo o poco.
Chiedo solo tanto sole. Tanta bellezza.
(Dall’esperienza di un amico)