Socchiudo la porta e ascolto il vento.
Prendo appunti e non so che scrivere, la penna va senza che io provi a pensare, sarà il cuore che ha voglia di raccontare.
Istanti che volano, in un tempo che improvvisamente non è più del tutto mio, progetti che faccio e un attimo dopo posso solo acchiappare da lontano giusto per un saluto.
Com’è bello tutto questo imprevedibile, questo scorrere veloce tra i bisogni e i richiami, un incastrarsi di oggi e domani, quando ieri è scivolato e ha portato con sé altri attimi da ricordare.
Mi fermo e faccio roteare la penna tra le dita, un gesto che racchiude i pensieri, la testa va e ricorda, poi torna e ascolta questo silenzio. Un’estate che sta scivolando via, un’estate strana, cafona, imprevedibile, assorta e poi troppo sveglia per essere scordata. Malata e ferita, uccisa e derisa. Maltrattata, bollente, crollata e sotterrata.
Nel caldo dei giorni che sono trascorsi, mentre alcuni episodi non sarebbero dovuti succedere, come se alcune scene fossero uscite dai film, rabbrividisco all’idea di come non sia bastarda l’estate ma la vita, quella che dà e poi toglie in un soffio, che mentre bevi ti fa scendere una goccia ai lati della bocca per farti bagnare il respiro.
Mi scivolano così le parole e resto ferma, la penna trema per colpa del polso che non sa trattenere le emozioni, si appanna tra i miei polpastrelli e pare voglia trattenere le parole che mi scivolano contro, si straziano lungo il cuore e strappano la gola.
Estate senza rughe, con tagli che saranno ancora nei ricordi, in quelli che nel tempo diventeranno anniversari e forse dimenticanze. Gente appassita dietro foto perché oggi tutti abbiamo un volto ed una storia, spesso amplificata dal voler sapere di più di chi ci sta attorno, ma non si va più a fondo.
Il vorrei ma non posso…non si passa più dal voglio.
Volere potere si è sempre detto, volere è sapere, direi io oggi.
Vogliamo tutti sapere, ma la verità oggi non la sa più nessuno, neppure dopo che le cose succedono, neppure dopo che i disastri ci travolgono e ci fanno restare a bocca aperta e cuore leso. Neppure dopo che abbiamo tremato siamo stati capaci di ricostruire!