Livio. Il nome ha il profumo di storia
Di jeans e sigarette.
Mentre mescolo uno yogurt vaniglia e miele annoto prima che mi scappi l’aroma di parole nuove.
Insisto ma lui sta poggiato al muro di un vecchio stabile, sigaretta a mezzo labbro, occhiali a goccia, capelli chiari e ricci, guarda la strada davanti a sé. Le macchine passano, qualche autista gli butta uno sguardo distratto mentre lui con la mente è altrove.
Odia le attese. Mano sinistra nella tasca del jeans scuro mentre lei attraversa la strada. E’ nervosa dentro il suo abito leggero rosa chiaro, un cipria che accarezza il chiarore della pelle fresca di doccia e i capelli scuri che scaldano le spalle. Sono l’uno i colori contrari dell’altro.
Lui la ama e lei lo odia.
Livio che fuma e si stacca dal muro, si pettina velocemente i capelli e ammicca un mezzo sorriso, lei lo raggiunge e gli dice “oggi non è proprio giornata, mi si è rotta la lavatrice!”
“Non è mai giornata” pensa lui “mai per un bacio, mai per un noi, mai per amarti come vorrei.”
E’ sempre stato un tipo duro, ma lei ha qualcosa che dentro gli fa sentire le pareti crollare.
Peccato sia la sua dirigente e peccato sia sposata.
Peccato si senta come un ragazzino indifeso quando le sta vicino, peccato non pensare ad altro.
Quasi quarant’anni e non comandare sul cuore.
Passo veloce dentro dei tacchi neri e di vernice e lui la guarda sorridendo, fino a che lei non si ferma di colpo e gli punta il dito al petto. Si guardano e per lui tutto il resto scompare. Per la prima volta la vede ridere di gusto ma non sa per cosa e quasi ha paura di questa reazione.
“Dovresti sapere che non si cammina mai dietro alla donna che si ama.”
Sposta l’indice e riprende il suo passo veloce e deciso, Livio resta a metà marciapiede senza fiato, come spogliato. Lei l’ha sempre saputo.
Le emozioni vere sanno sempre come farsi trovare e assaporare.